Dalla “Degagna de Plano” al Patriziato di Chiggiogna

La vicinanza di Chiggiogna (Gaçogna), uno dei 10 grandi comuni rurali in cui era divisa anticamente la Leventina (fino al 1441 anche Iragna e Lodrino faceva parte della Valle), appare per la prima volta in una pergamena del 23 maggio 1227, conservata nell’archivio della degagna di Cala, in cui si parla della ripartizione definitiva degli alpi. Molto probabilmente, fra le vicinanze furono unicamente divisi i diritti di sfruttamento legati a questi pascoli. In un secondo documento del 29 maggio 1229 la vicinanza di Chiggiogna risulta composta dalle seguenti terre o vicinati (piccoli nuclei abitati): Caçonia (Chiggiogna), Foxenenco (Fusnengo), Foçono (Figione), Murilenco (Muriengo: fra Rossura e Figione), Rasuria (Rossura), Teça (Tengia), Soraxello (Sorsello), Callonego (Calonico), Lavurgo (Lavorgo) e Mullare (Molare). All’epoca Prugiasco nella Valle di Blenio, che formerà in seguito una degagna, non faceva ancora parte della vicinanza.

Ogni vicinanza della Leventina era divisa in un certo numero di degagne (3-5), corporazioni che si occupavano dello sfruttamento degli alpi di loro proprietà e del trasporto delle merci lungo un tratto della mulattiera che conduceva al Passo del San Gottardo. La prima menzione della “degagna De Plano” (comprendente i nuclei abitati di Chiggiogna, Fusnengo e Lavorgo) compare in un atto di divisione della vicinanza in 5 degagne, sottoscritto a  Chiggiogna il 31 maggio 1347, in cui sono indicati per motivi fiscali il numero di fuochi (nuclei famigliari) che le componevano.

  1. “La degagna di Molare per 25 fuochi;
  2. La degagna della “Traversa” o di Rossura, Figione e Tengia per 35½ fuochi;
  3. La degagna “De Plano” o di Chiggiogna, Fusnengo, Lavorgo per 32½ fuochi più 5 vicini a Bedretto;
  4. La degagna di Calonico per 22 fuochi. […].
  5. La degagna di Prugiasco per 14 fuochi”.

La presenza di alcuni vicini (abitanti) della “degagna De Plano” a Bedretto non deve sorprendere, perché spesso le terre poste sul fondovalle avevano i loro alpi in questa vallata.

La “degagna De Plano” si occupava del trasporto delle merci a dorso di mulo o con dei cavalli dalla sosta di Giornico a quella di Faido (longerio) com’è testimoniato in un documento del 3 settembre 1396. I membri della degagna si riunivano nel Medioevo e nell’Epoca moderna sotto il portico della Chiesa di Santa Maria Assunta a Chiggiogna, solitamente l’1 o il 2 di gennaio di ogni anno. La corporazione era diretta da due consoli, che rimanevano generalmente in carica per un anno.

Il passaggio dal comune patriziale a quello politico nel corso della prima metà dell’Ottocento fu un processo, per quanto concerne almeno le località della Leventina, piuttosto lento. I comuni, come li conosciamo oggi, furono una creazione piuttosto recente. Essi comparvero inizialmente per un breve periodo con la legge della Repubblica Elvetica del 13 novembre 1798. Un passo importante tendente all’attribuzione di compiti specifici ai comuni all’interno della vicinanza di Chiggiogna risale alla riunione dei vicini del 25 novembre 1810. In quell’occasione gli abitanti delle degagne di Chiggiogna, Rossura, Calonico e Molare avevano deciso che in futuro i municipi dei tre comuni (Chiggiogna, Rossura e Calonico) si sarebbero occupati degli affari della vicinanza, invece i temi che esulavano dalle competenze dei municipi sarebbero stati trattati come d’abitudine nel corso dell’assemblea annuale della corporazione. La definitiva separazione tra compiti del patriziato e quelli del comune ebbe luogo, come nel resto del Cantone, con la Legge organica patriziale del 23 maggio 1857.

Attualmente esiste al posto dell’antica organizzazione viciniale il patriziato di Chiggiogna, che possiede individualmente solo un bosco sotto Gribbio (Chironico) ed alcuni appezzamenti sopra l’abitato. I terreni presenti nel fondovalle (Balma) sono stati venduti in occasione della costruzione dell’autostrada. È inoltre presente una degagna delle 4 terre, comprendente Chiggiogna, Calonico, Molare e Rossura. La degagna è proprietaria delle cave ubicate sul fondovalle, che sono diventate dei depositi per il materiale proveniente dal cantiere Alptransit e di alcuni boschi. Alla sua assemblea annuale, che si svolge a rotazione nelle quattro sedi, partecipa almeno un delegato di ogni patriziato. Quello di Chiggiogna è l’ente pilota della degagna delle 4 terre.

Dr. phil. hist. Fabrizio Viscontini